L’ispirazione di Claudio Cattaneo | ||
di Mario De Micheli | ||
È nato a Misinto, presso Milano, nel ’36, e ha cominciato ad esporre assai presto, almeno dal 1974.
Ora divide il suo tempo tra Misinto e Marina di Fuscaldo, in Calabria: è sua moglie che è di quelle parti. Dipinge appassionatamente paesaggi, nature morte, figure. Sono paesaggi incantevoli, ricchi di ombre e di luci, di accenti persuasivi e di strepitosi contrasti. Ma soprattutto le nature morte e le figure danno di lui una visione completa. Ecco: sono proprio queste immagini a mostrare un fervore persuasivo, di insolito accento. Sono proprio le nature morte a costruirgli intorno un alone di tersa e trasparente unità, un sicuro ed invidiabile merito. Arance, mele, noci, ciliegie, uva, melograni e fiori: il creato con intorno altre cose, altre possibili immagini realizzate con sicurezza invidiabile. E, insieme ai paesaggi e alle nature morte, egli è esperto nel fare una serie di ritratti e di nudi di struggenti incantamenti: donne ora sdraiate e ora in piedi, donne incantevoli, straniere e di casa nostra, ritratte sul mare aperto con in lontananza il cielo limpido Sono queste le impressioni che ho avuto guardando i suoi quadri. Ogni altra impressione mi si è cancellata dalla mente. Sono impressioni vere, come è vera una naturale impressione della Verità. C’è in lui un fragrante e delicato silenzio. Nel vedere i suoi quadri mi sono convinto: Cattaneo ha varcato il confine tra verità e illusione, tra vero e suggestione, tra fascino e incanto. E tutto appare più facile, più sereno. Questa serenità è una trasfigurazione del suo mondo. Sentimento, visione, nostalgia: tutto contribuisce a dare alle sue immagini una verità che è ricca e generosa di raro sentimento e di vera sostanza. È dunque così che ogni cosa funziona. È indicibile la giustezza naturale di ogni impressione e di ogni sentimento. La materia, qui, è quasi assorta, commossa: si tratta di un incanto seducente e persuasivo. Sono immagini di grande spessore, di grande suggestione. Il colore è quasi superfluo: sentimenti e vibrazioni suppliscono ogni cosa. Solo l’immagine è sovrana. |
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